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Patent (and) Wars

Di Frank Zappa

Il termine Patent Wars è usato generalmente nel campo della proprietà intellettuale per indicare uno scontro tra grandi imprese dove, per esempio, una delle due cerca di bloccare un prodotto della concorrente usando un brevetto.

Gli esempi più famosi sono Samsung vs Apple, ma sono innumerevoli gli esempi nel corso di oltre 200 anni di storia brevettuale1.

Nel contesto dell’attuale conflitto in Ucraina il termine però può avere un ulteriore significato, anche se, come vedremo, non particolarmente nuovo.

Abbiamo tutti toccato di prima mano come la guerra in corso abbia conseguenze per molti settori economici: energia, tecnologia, materie prime, logistica e trasporti.

È un po’ meno noto come abbia anche influenzato l’economia della conoscenza ed in particolare il campo brevettuale.

Il primo marzo 2022, infatti, l’ufficio brevetti Europeo (EPO)2 ha sospeso, a seguito dell’invasione dell’ucraina, ogni collaborazione con gli uffici brevetti nell’orbita Russa RosPatent, Eurasian Patent Office (EAPO) e ufficio brevetti Bielorusso. Tre settimane dopo, l’ufficio di brevetti statunitense (USPTO) ha fatto lo stesso3.

Come in ogni conflitto anche la controparte non è stata silente ad attendere gli eventi. Infatti il governo Russo ha pubblicato il 6 marzo 2022 un decreto che permette alle aziende russe di utilizzare brevetti depositati da aziende o individui appartenenti a ‘paesi ostili’ senza dover versare alcun compenso o royalty per gli stessi.

I dati disponibili non ci aiutano ancora a capire come questo scontro stia andando, perché troppo recente, ma alcune riflessioni sono possibili.

I primi effetti di questo scontro dovrebbero essere misurabili nel numero di brevetti depositati negli uffici brevetto della Russia ed alleati. Secondo l’ultimo rapporto RosPatent4 il 36% dei brevetti depositati in Russia nel 2021 erano da parte di imprese straniere, dove la Cina risultava la nazione con la maggior quota relativa.

Una comparazione del mese di gennaio 20225 (quindi precedente all’inizio di guerra e boicottaggi) con il mese di gennaio 2023 riguardante il numero di brevetti pubblicati presso RosPatent in realtà sembrerebbe dire che il numero di brevetti pubblicati sia aumentato vertiginosamente.

gen-22gen-23differenza
Brevetti2112291038%
Modelli di Utilità40851426%

Una simile conclusione rischia di essere affrettata a causa dell’intervallo di tempo che intercorre normalmente tra deposito della domanda di brevetto e pubblicazione.

I brevetti pubblicati ad inizio 2023 potrebbe riferirsi principalmente a domande di brevetto depositate prima di fine 2021 quindi prima dell’inizio della sospensione dei rapporti tra uffici brevetti; per vedere veramente l’effetto si dovrà aspettare almeno il secondo semestre 2023.

A quel punto si potrà rilevare l’effetto reale ossia quanto la diminuzione di brevettanti stranieri (eccettuato forse la Cina) venga rimpiazzata da brevetti russi che potrebbero essere ‘cloni’ di invenzioni depositate in altri stati.

Interessante valutare anche l’effetto simmetrico. Presso gli uffici brevetti europei ci si aspetta che l’impatto possa essere molto minore: infatti il numero di brevetti depositati presso l’EPO da società russe, mostrato nella tabella sottostante, non supera i 272, che in termini relativi diventa risibile.

AnnoNumero brevetti
2016199
2017247
2018239
2019241
2020264
2021272

Terzo possibile conseguenze riguarda i brevetti legati a tecnologie militari, settore in cui tradizionalmente il segreto industriale è la strategia perseguita.  Potrà invece succedere che, specialmente per tecnologie che possono avere un impiego bellico, aumenti il ricorso al segreto industriale riducendo il numero globale di brevetti depositati in alcuni campi.

Alcuni precedenti storici possono aiutare a capire possibili evoluzioni future

Nei maggiori conflitti del XX secolo ad un trend decrescente di deposito di brevetti si è affiancato lo sfruttamento della proprietà intellettuale dei paesi nemici da parte dei paesi belligeranti.

Durante la prima guerra mondiale gli Stati Uniti hanno ‘nazionalizzato’ circa 4.000 brevetti austro-ungarici e tedeschi6, che a loro volta hanno effettuato la stessa operazione su un numero imprecisato di brevetti.

Similmente nella seconda guerra mondiale il Congresso americano ha emesso un atto (Alien Property Custodian – APC) per ‘prendere in custodia’ circa 3000 brevetti delle nazioni nemiche7, salvo poi riuscire nel 1945 ad impossessarsi dell’intero archivio di 145.000 brevetti che i tedeschi avevano spostato in un bunker sotterraneo a Heringen.

Richard Spencer, il commissario che ha diretto l’operazione di Heringen scrisse nel suo rapporto allegato ai brevetti confiscati: “For the moment, Germany is kaput and the German patent system is also kaput”8 mettendo queste parole come pietra tombale all’ultima patent war che ha attraversato l’Europa, almeno fino ad oggi.

Fonti:

1 https://www.smithsonianmag.com/smart-news/five-epic-patent-wars-that-dont-involve-apple-16729368/

2 https://www.epo.org/news-events/news/2022/20220301a.html

3 https://www.uspto.gov/about-us/news-updates/uspto-statement-engagement-russia-and-eurasian-patent-organization

4 https://rospatent.gov.ru/content/uploadfiles/annual-report-2021-short-version-en.PDF

5 https://www.fips.ru/publication-web/bulletins/IZPM

6 https://ehne.fr/en/encyclopedia/themes/material-civilization/first-world-war-european-disintegrations/international-patent-system-and-first-world-war

7 https://inventa.com/en/news/article/779/war-the-patent-turbulence-zone

8 https://www.dpma.de/english/our_office/about_us/history/140yearsofthepatentoffice/1941-1950/index.html

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